Alla Scoperta del Tarassaco, Erbe Spontanee e le Meraviglie del Territorio
Il giorno 17 Aprile 2016 noi del portale “La Bocca del Dragone” abbiamo organizzato un’escursione tra i campi della Piana del Dragone.
L’escursione è stata orientata in particolar modo alla scoperta ed alla raccolta del Tarassaco ( Taraxacum Officinalis ), una pianta erbacea perenne particolarmente diffusa nel nostro territorio e purtroppo poco conosciuta ed utilizzata nonostante il suo impiego fin dal Medioevo nel campo culinario e nel campo della medicina popolare grazie alle sue benefiche proprietà curative.
La settimana prima dell’escursione abbiamo preparato un’incontro introduttivo su come riconoscere la pianta, in particolare abbiamo scoperto che in molte occasioni le popolazioni antiche sono sopravvissute mediante l’uso di erbe spontanee e che il migliore modo per approcciare la raccolta di tali erbe è, come per i funghi, imparare a riconoscerle e raccogliere solo quelle conosciute, mediante uno studio di foto, filmati e schede botaniche.
Nel territorio della Piana del Dragone è presente prevalentemente la specie del genere Taraxacum Officinalis, comune ovunque ad un’altitudine di circa 800 mt slm, mentre è possibile trovare il genere Taraxacum Leavigatum frequente nei pascoli aridi e sassosi dei Monti Picentini tra i 1200mt e i 1400mt slm e il Taraxacum Appenninum nei pascoli dei monti Picentini a quote leggermente più basse tra i 900 e 1300 mt slm.
Tale miracolosa pianta è conosciuta sotto vari nomi Dente di Leone, Dente di Cane, Girasole Selvatico e nella tradizione contadina veniva chiamato anche “piscialetto”, grazie alle sue proprietà diuretiche. Si presenta con radice a fittone, fusti floreali cavi privi di foglie, rosetta basale con foglie lanceolate a margine dentato. I capolini solitari sono formati da fiori ligulati gialli, l’achenio si prolunga in un filamento che termina con un pappo setoloso a forma di ombrello di colore bianco- argentato comunemente chiamato “soffione”, proprio perché i bambini si divertono a soffiarli e magari esprimendo un desiderio sicuri che si avveri.
Guardate le mie foglie dentellate,
soffiate le lancette del soffione
guardate, fra le siepi, le mie ondate,
guardate il prato, il sentiero,
guardatemi in giardino, allegro e fiero!
Raccoglietemi pure: io cresco ancora,
senza chieder permesso né scusarmi,
che fate con le vostre zappe, allora?
Non riuscirete mai ad estirparmi!
Nessuno mi può fare impressione,
perché io sono il Dente di Leone!”Poesia, “Tarassaco”
Il periodo migliore per la raccolta del tarassaco è a inizio primavera, oppure a settembre, prima che la pianta fiorisca, nel pieno della sua tenerezza e delle sue proprietà salutari: digestive, coleretiche, depurative, tonificanti e diuretiche.
Il tarassaco è un cibo e medicina potente, ogni parte di questa comune pianta, dalle radici ai fiori, sono commestibili e proprio per questo motivo esistono moltissimi modi per usarlo il tarassaco in cucina. Per ulteriori approfondimenti sull’uso e sui benefici del Tarasacco da approfondire nel link riportato.
Tuttavia è bene evidenziare che esistono anche delle controindicazioni, il tarassaco, infatti, è controindicato in caso di gastrite, ulcera e calcolosi biliare, poiché potrebbe esserne sollecitata la motilità, pertanto, chi è sottoposto a questo tipo di terapia consulti sempre il medico prima di assumerlo.
Ritornando alla nostra escursione domenicale, il punto di ritrovo da dove abbiamo cominciato la nostra avventura è stata la Bocca del Dragone dove al nostro arrivo abbiamo trovato dei capomastri locali in compagnia di un Grande Artista Irpino della Scultura in Pietra, Fiore Iorillo di cui potete apprezzare la bravura dal link, intenti alla realizzazione di una Fontana a forma di Angelo a completamento del luogo dedicato alla Protettrice della Piana, meglio conosciuta con il nome di Madonna della Piana che si festeggia ogni anno verso la fine di agosto.
Dopo aver bivaccato e chiacchierato un po’ con i nostri compaesani, armati di cestini, coltellini e tanto entusiasmo è iniziata la nostra escursione alla quale ha partecipato la signora Carmela Di Meo, una vera e propria intenditrice di erbe spontanee, una passione nata da piccola osservando ed imparando dalla nonna Angela Schettino ( Pappoleda ) il riconoscimento e quindi la raccolta e preparazione in cucina di tale erbe.
A tale passione ha dedicato un libro intitolato “Una piccola zolla di terra “ in cui rivivono ricordi, odori, profumi ed aneddoti legati alla sua infanzia, per cui la sua partecipazione è stata per noi preziosa nel senso che oltre al tarassaco, ci indicava anche le altre erbe che man mano incontravamo ed abbiamo così scoperto che il nostro territorio è davvero ricco di erbe spontanee ed ovviamente commestibili: i cosidetti Scazzuoppoli( Cicorie Selvatiche ) molto simili ai tarassachi ( conosciuti con nomi diversi di piscialietti, fiori re li sierpi ) le cime re vitaglia ( cime di vitalba ) e che possono essere impiegate in cucina realizzando diverse ricette.
La nostra raccolta si è limitata per questa volta al tarassaco, o meglio ai fiori di tarassaco con in quali abbiamo realizzato delle buonissime Crêpes ai Fiori di Tarassaco con cacao e Rhum che abbiamo degustato in serata una volta tornati a casa, riportiamo nella sezione Ricette Tipiche questa ricetta molto semplice e buonissima che potrete preparare voi stessi.
La nostra passeggiata per l’immensa e spettacolare Piana è proseguita, grazie anche alla bella giornata, alla scoperta di alcuni suoi Segreti Nascosti, così in località “Sava” visitiamo un autentico Monumento Rurale che andrebbe riqualificato come molti altri presenti su tutto l’esteso territorio: un Casolare ormai abbandonato da anni, anche se malandato è stato possibile immaginarlo nel suo splendore con Aia e Pozzo a Volta a farlo da cornice.
Quello che più ci ha incuriositi è stato un Altare sulla parte frontale del casolare che secondo il racconto di un anziano del posto fu realizzato dai Padri Francescani che nel lontano marzo 1957 trovarono ospitalità per tre settimane circa presso questa famiglia ed alla quale dedicarono una targa posta ai piedi dell’altare stesso e che ancora oggi è facilmente leggibile: “Ricordo dei coniugi e proprietari Marra Giovanni e Rosa della 6^ missione 14.3.1957 S.A.F”.
Ci ha raccontato che questi padri fecero costruire anche una cappella dedicata all’Immacolata Concezione conosciuta anche come Maronna del Parco ( Maronna re lo Parco) e presso la quale lui ed altri bambini della zona ricevettero la Prima Comunione.
A tal proposito chiediamo a chiunque abbia qualsiasi tipo di informazione relativa a tale missione, ai coniugi Marra di fare dei Commenti nella parte dell’articolo per approfondire la Memoria del Casolare.
La splendida giornata è proseguita con l’esplorazione del territorio individuando diversi altri Monumenti Rurali tra cui ci ha particolarmente colpito un Pozzo in Pietra ricoperto da Iris, purtroppo non ancora fioriti.
Stanchi della lunga passeggiata siamo ritornati al punto di partenza La Bocca del Dragone per scoprire che gli artigiani avevano quasi terminato la loro opera d’arte e nel mentre abbiamo avuto la fortuna di assistere anche ad una meravigliosa scena di vita rurale ossia il passaggio di un pastore che riportava a casa il gregge per la sera.
Come per tutte le cose belle, alla fine della giornata ci sentivamo tutti più ricchi e contenti della splendida esperienza e ci siamo lasciati con la promessa di organizzare quanto prima un’altra giornata sempre alla scoperta delle erbe spontanee sulle note di questa stupenda melodia dei Nomadi con la Canzone Tarassaco!
Discussioni recenti