Le tre piante sorelle: Quarantini Volturaresi, Granoturco e Zucche
Nel Territorio della “Piana del Dragone”, da oltre cento anni, viene praticata la coltivazione dei cosidetti Fasuli Quarantini ( Fagioli Quarantini ) così chiamati dialettalmente dagli abitanti dell’Altopiano a causa del loro tempo di maturazione, circa 40 giorni.
Trattasi di una coltivazione di un prodotto tradizionalmente povero, ma dotato di un altissimo potere nutrizionale e di un antica storia, tanto antica che come vedremo più avanti in questo articolo trae le sue origini da antichi saperi di popoli lontani dalle nostre culture.
Il Fagiolo tipico Volturarese, è riconoscibile dal suo colore bianco con forma tondeggiante, appartiene alla famiglia dei fagioli nani.
Sin dalle origini della sua coltivazione nella Piana del Dragone, veniva coltivato in consociazione con il Granoturco, alcuni coltivatori in aggiunta anche a piante di Zucca o zucchine.
Infatti gli antichi coltivatori della “Piana del Dragone”, grazie alle loro sapienti conoscenze, sapevano che la consociazione di queste colture complementari, offrivano le sostanze organolettiche, di sostegno e protezione della pianta necessarie al suo sviluppo, che sono alla base della moderna Permacoltura e dell’Agricoltura Sostenibile.
Lo sfruttamento delle Risorse, per rispondere ai bisogni dei Popoli del Mondo deve avvenire nel rispetto dell’ambiente e delle biodiversità, per garantire il presente senza compromettere il Futuro.
Il granoturco, inoltre, grazie al rilascio di azoto nel terreno circostante nè garantiva una maggiore fertilità alla pianta di “Fagiolo Quarantino”, da ciò deriva l’alto valore nutrizionale rispetto ad altre qualità, non coltivate con metodo “Biorganico”, evitando così l’utilizzo di fertilizzanti e quindi, trattasi di “Prodotto Biologico” al 100%.
Inoltre aveva anche un’altro pregio quello di fungere da sostegno per lo sviluppo e la crescita della pianta essendo un rampicante ed evitando anche di creare sostegni artificiali da parte dell’Agricoltore.
Questa tipologia autoctona del nostro territorio è ormai da anni riconosciuta a livello non solo locale, per le sue qualità sia nutrizionali, che per il suo sapore e ottima nella preparazione di zuppe, abbinato con vari altri prodotti, come il Tartufo e le Castagne, anch’essi presenti nelle aree montuose circostanti alla Piana del Dragone e varie altre ricette tradizionali saporite e veloci da preparare, riportate anche in questo Portale,come “Il Pane sponzato cò li Fasuli”.
Questa tipicità della coltivazione del prodotto, richiama addirittura delle tradizioni Schiamaniche, infatti presso molte popolazioni di Nativi Americani esisteva una leggenda, legata alla coltivazione di tre piante fondamentali delle loro Tribù: le piante erano mais dolce, fagiolo rampicante e zucca (o zucchina), e nè fecero addirittura una leggenda quella delle tre sorelle.
Un giorno passando per le stradine della Campagna Volturarese mi è venuta in mente questa antica leggenda mentre osservavo il “Lago Dragone” e i campi che lo delimitano attraverso il suo ecosistema che alterna in modo indefinito parti di terreno selvatico e parti coltivato.
La Leggenda recitava così:
“C’erano una volta tre sorelle, così unite da stare sempre insieme, e così legate da non pensare di poter sopravvivere l’una lontana dalle altre.
La più piccola delle tre era vestita di verde, e strisciava ancora per terra; si sarebbe potuta alzare in piedi solo posandosi a un bastone.
La seconda era vestita di giallo, e fuggiva verso il sole ogni qualvolta il vento le scompigliava i capelli.
La terza, la maggiore, più grande e alta, sorvegliava le altre due, e aveva uno scialle verde pallido sul quale scioglieva i lunghi capelli biondi.
Un’estate arrivò un giovane guerriero nativo americano, un ragazzino coraggioso dai passi lievi, che conosceva il linguaggio degli animali della foresta.
Le sorelle lo guardarono con interesse, ma il mattino dopo egli era scomparso, e con lui la più piccola delle sorelle.
Le due rimaste piansero molto, ma lei non tornò.
Il giovane guerriero tornò un’altra volta, lasciando sul terreno le impronte lievi dei suoi mocassini.
Ancora una volta, il giorno dopo, il guerriero svanì e con lui la sorella mezzana.
La maggiore delle sorelle iniziò a piangere, e i suoi splendidi capelli divennero aggrovigliati e sporchi.
Il guerriero sentì il suo pianto, e ritornò da lei.
La prese tra le braccia e la portò a casa sua, dove ritrovò entrambe le sorelle.
Queste erano rimaste affascinate dal giovane, l’avevano seguito per vedere dove abitava e giunte lì erano rimaste a casa sua al riparo dai rigori dell’inverno incipiente, e cercavano di essere utili come potevano.
La sorella più piccola, ormai cresciuta, aveva preparato la cena; la mezzana restava ad asciugare in un angolo, e avrebbe fornito le cene future; la più grande avrebbe macinato la farina per il giovane.
In questa che può sembrare soltanto una vecchia favola è racchiusa tutta l’antica sapienza di un Popolo e delle sue Tradizioni Rurali, che tramite di essa veniva tramandata di Padre in Figlio ed ha avuto la sua diffusione nel Mondo fino ai giorni nostri.
Anche qui da noi la Tradizione del “Fagiolo Quarantino Volturarese” è cominciata così, gli antichi agricoltori della Piana che hanno iniziato la coltivazione cento anni fà, capirono osservando la Natura come coltivare insieme tre differenti piante: il granoturco, i fagioli principalmente e alcuni anche le zucche o in alternativa le zucchine.
Quando il mais era alto circa 15 cm, venivano seminati i fagioli e le zucche: i primi in mezzo al mais, le seconde ai lati, esternamente.
Ciascuna delle tre piante riceveva dalle altre qualche beneficio: il mais offriva ai fagioli rampicanti un solido appoggio verso il sole, e questi intrecciandosi al mais lo rendevano più stabile e più difficile a cadere a causa del vento.
Quindi in pratica si davano sostegno a vicenda come gli antichi agricoltori del posto.
Le zucchine e le zucche, essendo praticamente attaccate alla terra, proteggevano il terreno grazie alle loro foglie larghe, limitando la crescita di gramigna e mantenendo il terreno umido al punto giusto;
I fagioli dal canto loro, grazie all’azoto, offrivano un fertilizzante naturale alle altre due.
Quindi stavamo pensando che potrebbe essere interessante salvaguardare tradizioni agricole del Territorio, facendo vivere le tre sorelle felicemente nella Piana senza vederle tristemente partire, insieme ad altre coltivazioni che possono coesistere con il particolare clima dell’ Altopiano Volturarese.
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